Mieloma Multiplo, l’indizio chiave per predire una recidiva

Sono tre parole che ci si sente ripetere spesso dopo un trapianto autologo o un trattamento farmacologico: malattia minima residua (MRD).

Sono tre parole che ci si sente ripetere spesso dopo un trapianto autologo o un trattamento farmacologico: malattia minima residua (MRD). Si tratta di un valore che, semplificando, indica quante cellule tumorali rimangono nell’organismo, nel midollo osseo, dopo il trattamento oncologico. Questo è considerato un valido valore predittivo: più questo valore è basso, più alte sono le probabilità di un lungo periodo senza recidive.Un valore negativo, ovvero un numero talmente basso di cellule tumorali da non essere rilevato, è il miglior risultato che si può ottenere.

Una ricerca pubblicata su Blood Advances ha indagato ancora più a fondo sul valore predittivo di questo parametro. Lo studio ha infatti mostrato come questo valore negativo si sia positivizzato nel corso degli anni in circa il 39% dei pazienti con mieloma multiplo. Secondo i ricercatori, questa variazione è un indicatore affidabile di una futura recidiva e monitorarlo può quindi eventualmente aiutare chi gestisce i pazienti a stabilire una nuova strategia di trattamento.

Allo studio hanno preso parte 568 pazienti (59,2% maschi e 40,8% femmine) con un’età mediana alla diagnosi di 58 anni, che avevano ottenuto un valore negativo di malattia minima residua (valutata a livello midollare) dopo un trapianto autologo di cellule staminali, seguito da una terapia di mantenimento. La ricerca ha evidenziato che, mentre il 61% dei pazienti, dopo dopo un periodo di follow-up mediano di 9,9 anni dalla diagnosi, aveva mantenuto la negatività della MRD, nel 39% dei pazienti quel valore non era più negativo. La maggior parte dei pazienti ha visto questo valore mutare entro i primi 5 anni dal trattamento, altri entro 10 anni e una percentuale inferiore fino a 15 anni.

I ricercatori hanno poi osservato come i pazienti per cui questo valore si era convertito da negativo a positivo avevano un rischio più alto di recidiva, che il tempo mediano tra la perdita della MRD negatività e la comparsa della recidiva era di circa 6 mesi - 1 anno. Tuttavia, il 27% dei pazienti con MRD non più negativa non aveva ancora, dopo un follow-up mediano di 9,3 anni, avuto una recidiva.

Secondo gli autori dello studio dunque, «la conversione dell'MRD ha predetto correttamente la ricaduta nel 70% dei pazienti». Questo, dimostra l'utilità della valutazione dell'MRD nel midollo osseo per prendere decisioni informate in merito alle terapie da portare avanti quando si presentano recidive o quando si osserva una resistenza ai trattamenti.

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Bibliografia e Fonti:

Mohan M, Kendrick S, Szabo A, et al. Clinical implications of loss of bone marrow minimal residual disease negativity in multiple myeloma, Blood Advances, 2022; 6(3): 808-817. doi: 10.1182/bloodadvances.2021005822

Dembeck L. Loss of Bone Marrow Minimal Residual Disease Negativity Predicts Future Relapse in Multiple Myeloma, HematologyAdvisor, articolo del 7 Aprile 2022.